Scala autoportante, l’evoluzione della tecnologia e del design

La scelta di una scala per unire livelli posti ad altezze diverse deve tener conto anche delle esigenze di stile nell’architettura d’interni, facendo evolvere il concetto di scala interna non più fine al mero utilizzo, ma eleggendola a costituente dinamico di un’abitazione in funzione di un’omogeneità strutturale della casa.
Ecco spiegato negli anni il crescente interesse nei confronti delle scale interne autoportanti, le uniche che consentono davvero di diversificare la scelta fra impiego di materiali di costruzione e tipologie di strutture da poter realizzare.

Progettata spesso a priori nelle prime fasi di costruzione di un’abitazione a più livelli, comporterà aspetti di integrazione cui difficilmente si potrà far ricorso in seconda istanza, date le valutazioni e calcoli in merito a larghezza utile della rampa, pedata e altezza dei gradini, che potrebbero mettere a rischio l’integrità dell’intera costruzione.

Come viene realizzata una scala autoportante

L’implementazione di una scala autoportante può essere concepita e progettata in due modi, che differiscono in termini di realizzazione e costo.

Il primo, chiaramente più immediato e dai costi inferiori, è la progettazione della scala al momento della costruzione dell’abitazione, prevedendo già il suo dimensionamento e collocazione mediante la realizzazione di parti in cemento armato in cui verranno inseriti dei perni in acciaio detti travette, cui verranno ancorate e fissate le strutture componenti di ogni singolo gradino costituente la rampa.

Spesso vengono realizzati dei veri e propri ballatoi sempre in cemento armato, o comunque predisposti con armatura inserita nelle porzioni intermezze di passaggio, ad esempio nelle geometrie a ventaglio o ad L, ad uno o più ripiani come nelle scale interne di un palazzo.

L’installazione di ringhiere o parapetti nelle scale autoportanti ad uso interno non è indispensabile nelle abitazioni private per via delle altezze relativamente ridotte, diversamente in caso di edifici pubblici, a prescindere dallo sviluppo verticale della scala stessa, diventerà obbligatoria.

La seconda modalità di installazione di scala interna autoportante è prevista se ci si trova in presenza di pareti perimetrali in muratura o in mattoni.

In questo caso l’insufficiente resistenza portante dei materiali che non consentono fissaggio e ancoraggio diretti, obbligano a adottare una struttura metallica cui i gradini saranno saldati, direttamente piantata al pavimento e nascosta in tutta la sua dislocazione da una seconda parete, realizzata genericamente in cartongesso, da cui spunteranno solo i gradini in tutta la loro larghezza.

Una simile opzione è di gran lunga più laboriosa e proprio in virtù dell’esistenza di una struttura prefabbricata concepita ad hoc in base all’altezza e alle dimensioni di ingombro, anche più costosa, fermo restando l’impatto stilistico indubbiamente di gusto.