Chi ha un giardino – oggi come oggi, parliamoci chiaro, si tratta di una grande fortuna – non può non prendere in considerazione la gestione dell’irrigazione. Se ti stai chiedendo come ottimizzarla, un’alternativa che ha sempre il suo perché e che consente di risparmiare tempo è il sistema interrato. Perché vale la pena installarne uno? Come procedere? Scopriamo assieme le risposte nelle prossime righe di questo articolo.
Come iniziare
Come si inizia a realizzare un impianto di irrigazione interrato? Il primo passo da fare è la ricerca di un fornitore valido per l’acquisto delle varie parti dell’impianto stesso, dalla centralina fino al tubo in polietilene per l’effettivo passaggio dell’acqua (ottimi a tal proposito sono i prodotti di Centro Verde Rovigo).
Archiviato questo step, arriva il momento di concentrare l’attenzione su aspetti come la disponibilità dell’acqua e la sua portata. Entrando nel vivo dei numeri, facciamo presente che il secondo valore dovrebbe essere compreso tra i 25 e i 30 litri. Per quel che concerne invece la pressione, i parametri ideali vedono in primo piano un range che va dai 2 ai 3 bar.
A questo punto, ti starai chiedendo cosa fare di preciso per attuare le suddette verifiche. Il procedimento è molto semplice. Per quanto riguarda la pressione, è necessario munirsi di un manometro. Quest’ultimo va applicato a un rubinetto presente nello spazio del giardino – non importa quale – per poi procedere alla rilevazione dei valori sia di giorno, sia di notte.
Cosa dire, invece, in merito alla portata? In questo caso bisogna munirsi di un recipiente con volume noto, metterlo sotto al getto dell’acqua e cronometrare il tempo che ci mette a riempirsi.
Cosa succede ora? Che si apre la parentesi del progetto. Si comincia disegnando la pianta del giardino su un foglio di carta. Lo step successivo prevede invece il fatto di disporre adeguatamente gli irrigatori. Attenzione! Il dato raccolto in precedenza sulla portata è fondamentale per capire se è possibile alimentarli tutti in un medesimo momento. Nel caso in cui non lo fosse, bisogna procedere all’irrigazione a turno.
Tornando alla pianta, facciamo presente l’importanza di tracciare, con l’ausilio di un compasso, l’area coperta dall’acqua. Per amor di precisione è meglio parlare al plurale. Essenziale è rammentare che le suddette aree dovrebbero essere una sovrapposta all’altra. Solo così, infatti, si può parlare di irrigazione uniforme.
Successivamente, tracciando un punto in corrispondenza del tubo dell’acqua, si individua il punto di partenza del circuito di irrigazione interrato.
Gli step pratici
Perfetto! Ora il progetto dell’impianto di irrigazione interrato per il giardino è completo. Si apre così la parentesi dedicata alla fase pratica. Cosa si può dire in merito? Che, dopo aver definito le caratteristiche della batteria che accoglie tutto quello che riguarda i sistemi di chiusura e apertura delle valvole, arriva il momento di impegnarsi, con l’aiuto di una corda – ma vanno benissimo anche dei paletti in legno – per evidenziare sia il tracciato percorso dalle tubature, sia la collocazione precisa di ogni singolo irrigatore.
Ora arriva il cosiddetto lavoro di fatica. Sì, hai capito benissimo: si parte con lo scavo! Non preoccuparti al pensiero di doverti procurare chissà quali strumenti: basta infatti una normalissima vanga. Un aspetto a cui è il caso di fare attenzione riguarda però la profondità delle canaline, che non dovrebbe superare i 20 centimetri.
Curare questo punto è nodale in quanto, se le canaline non dovessero risultare sufficientemente profonde, si è maggiormente esposti al rischio, con il freddo, di andare incontro a compromissioni strutturali delle tubature.
Completata anche questa fase, si mette a dimora il tubo in polietilene finalizzato al passaggio dell’acqua. Essenziale è accertarsi che tutti gli irrigatori rimangano a filo del terreno. In merito al tubo, ricordiamo l’importanza di tagliarlo con un apposito tagliatubi in corrispondenza dei raccordi di derivazione a tee dei singoli irrigatori.