Come degustare il vino

Bere un buon bicchiere di vino è probabilmente una delle cose che gli italiani amano fare di più. È molto raro che nelle tavole delle nostre case non sia presente una bella bottiglia di rosso, se il piatto principale è un succulento ragù o delle ottime costatine, o un inebriante bianco, se invece ci apprestiamo a gustare una meravigliosa zuppa di pesce. Sebbene non si debba mai abbondare, il vino è ritenuto anche molto benefico per la salute, tanto che molto spesso si consiglia di berne almeno un bicchiere a pranzo e a cena: una pratica che ultimamente sta trovando anche conferme dal punto di vista scientifico.

Come degustare il vino

Bere vino, utilizzando gli strumenti di conservazione proposti da Showine.it, è qualcosa alla portata di tutti, ma come si degusta un calice di questa bevanda alcolica? Per degustare nel migliore dei modi bisogna seguire attentamente tutta una serie di passaggi, che per i cultori del settore possono essere definite delle vere e proprie “regole”. Spesso si sente parlare di una certa attenzione nel far ruotare il bicchiere o del significato che possono avere le venature che il vino stesso va a formare sul vetro del bicchiere: sono tutte particolarità che meritano di essere spiegate nel dettaglio, in modo tale da poter degustare nella maniera più corretta.

Tanto per cominciare serve impugnare la bottiglia e versare un po’ di vino nel bicchiere. Quanto? Generalmente il consiglio è di riempire circa un terzo del calice, che va successivamente preso per lo stelo e leggermente inclinato: a questo punto si procede all’osservazione, per capire meglio la tipologia di vino che andremo a degustare. Ad esempio, se compare un colore piuttosto scuro vorrà dire che il vino è invecchiato.

A questo punto si effettua una di quelle pratiche a cui facevamo riferimento poco sopra, ovvero la famosa rotazione. In sostanza, bisogna far roteare lentamente il bicchiere per far sì che le pareti dello stesso si colorino del vino. Pian piano, sul vetro del bicchiere, andranno a formarsi dei segni che rivelano la velocità con cui la bevanda scende dai bordi. Non solo: queste tracce, che vengono comunemente definite “archetti”, servono anche a far capire il grado alcolico del vino appena versato. Se un vino ha una grande struttura e un discreto grado alcolico, lo si evince dal fatto che questi archetti tendono ad avere un andamento lento e una forma stretta.

Una volta completata la rotazione, il passaggio successivo consiste nell’annusare il bicchiere, tenendolo fermo. L’inspirazione del vino deve avvenire con calma, prendendosi qualche secondo prima di allontanarsi. Solo dopo aver annusato il bicchiere, si può procedere ad una seconda rotazione, stavolta decisamente più ampia (ma sempre con lentezza). Una volta terminata la rotazione, si annusa nuovamente il vino, a intervalli: dovranno essere valutati attentamente alcuni aspetti fondamentali, come il profumo, l’intensità, la qualità e la persistenza, oltre ovviamente alla complessità.

Armonia e equilibrio, aspetti peculiari

Dopo la seconda inspirazione, si può finalmente bere. Il vino va assaggiato con un sorso, che va trattenuto un po’ in bocca per carpirne al meglio tutta l’essenza. Il vino, infatti, può avere tutta una serie di caratteristiche, ed è bene soffermarsi per comprenderne al meglio il sapore e l’intensità.

Armonia e equilibrio sono componenti essenziali per un vino che aspira a degli standard qualitativi molto elevati. Dopo il primo sorso, si può procedere ad effettuarne altri, sempre verificando attentamente il gusto. La degustazione può terminare anche prendendo nota delle proprie personali impressioni e delle sensazioni provate.