Diventare interior designer: 5 consigli da non perdere

Nell’ultimo anno, sono cambiate tantissime cose nelle nostre vite. Tra queste, rientra il modo diverso di vivere gli spazi domestici, che sentiamo ancora più nostri e importanti dal punto di vista emotivo.

Questo porta tantissime persone alla scelta di modificarli in modo da ottimizzare l’esperienza quotidiana. Il professionista da contattare in questi casi è l’interior designer. Come intraprendere questa carriera? Nelle prossime righe di questo articolo, abbiamo raccolto alcuni consigli in merito (cinque per la precisione).

Il ruolo della pazienza (e dello studio continuo)

Nel momento in cui si punta a diventare interior designer, bisogna prendere in considerazione diversi aspetti. Tra i principali, rientra il focus sulla pazienza. Si è disposti a metterla in primo piano? Questa domanda ha il suo perché! La professionalità dell’interior designer è infatti legata alla creatività e a un ambito in cui la concorrenza è altissima. Alla luce di ciò, è necessario dare spazio a una mentalità strategica e farsi trovare pronti ad aspettare i risultati delle proprie azioni.

Fondamentale affinché siano soddisfacenti è lo studio continuo. L’interior designer, infatti, per distinguersi dalla concorrenza deve essere una vera e propria “spugna” di tendenze. Ciò implica il possesso di una buona cultura generale e, soprattutto, di una curiosità sul maggior numero possibile di ambiti del reale, dalla tecnologia fino alla psicologia.

Il nodo del budget

Quando si decide di rendere la professione di interior designer il centro della propria vita, è naturale interrogarsi sul budget che si ha a disposizione. Si tratta di un aspetto comprensibilmente importante. Oggi come oggi, per fortuna, è possibile perseguire i propri sogni anche se si ha una disponibilità economica ridotta o non altissima.

Ciò è possibile grazie all’esistenza di diverse tipologie di percorsi formativi. Ci sono i corsi di laurea veri e propri, messi a disposizione dalle facoltà di architettura, ma anche iter formativi che non permettono di conseguire titoli universitari.

Questi corsi, organizzati da scuole di specializzazione attive in tutta Italia, sono decisamente più brevi rispetto ai corsi di laurea e, di riflesso, più economici. Dal punto di vista della qualità dell’insegnamento, non c’è assolutamente nulla da eccepire.

La promozione

Per avere successo come interior designer, è necessario promuoversi. Una volta completato il percorso formativo – ancora meglio mentre lo si porta avanti – è necessario valutare con molta attenzione questo aspetto. Questo significa, per esempio, valutare il colore più rappresentativo per la propria figura creativa. Trovarlo è fondamentale non solo per il logo, ma anche per l’armonia cromatica generale del profilo Instagram (la palette per intenderci), un social notoriamente fondamentale per i creativi che lavorano con chi apre i social per cercare ispirazioni per cambiare la propria casa.

Il valore del networking

L’interior designer, come già detto, è un creativo. Come chiunque lavori con un approccio di questo tipo, non può assolutamente prescindere dal networking. I consigli per coltivarlo sono molto semplice. Sono fondamentali gli incontri dal vivo – p.e. le presentazioni di libri – ma anche gli eventi online.

Nelle righe precedenti abbiamo citato i social. Tra questi, come ben si sa, c’è LinkedIn, ambiente sicuramente molto diverso da Instagram ma che vale la pena di presidiare soprattutto per via dei gruppi.

Il piano B (temporaneo)

Con questo consiglio, torniamo un attimo alle basi del percorso di interior designer. Nel momento in cui si chiama in causa l’inizio della carriera, è doveroso sottolineare l’importanza di avere, in alcuni casi, un piano B temporaneo, ossia un lavoro da portare avanti in attesa di completare il proprio iter di formazione (ovviamente la professione può non avere a nulla a che fare con il mondo del design).