I prestiti personali senza busta paga possono essere erogati da diversi enti, sia dalle banche che dalle finanziarie. Sono diverse le possibilità a disposizione degli utenti che vogliono richiedere un prestito. Spesso però dagli istituti di credito viene richiesta una garanzia, che consiste proprio in un documento di reddito. Questo avviene perché in questo modo si può avere una certificazione del lavoro di chi richiede un prestito e il documento permette all’istituto di credito di valutare la possibilità di erogare la somma di denaro che viene chiesta dall’utente.
Cosa sono i prestiti senza busta paga
Secondo www.Prestitisenzabusta.it di Danilo Arbinotti, uno dei portali più autorevoli per quanto riguarda i prestiti senza busta paga, è oggi estremamente complesso ottenere un finanziamento, sia in agenzia che online, senza le opportune garanzie. Per questo bisogna utilizzare altre garanzie, che l’utente può presentare alla banca per ottenere dei prestiti senza busta paga.
Le banche, insomma, cercano di andare incontro alle necessità degli utenti, richiedendo delle vere e proprie garanzie alternative che permettono al cliente di accedere al finanziamento anche senza avere un documento che certifichi un reddito derivante da un’attività lavorativa.
Ad esempio a volte gli istituti di credito possono richiedere la presenza di un garante, un soggetto che, in via ufficiale, prende l’impegno di pagare le rate del finanziamento invece del richiedente, nel momento in cui quest’ultimo non sia in grado di pagare.
Naturalmente la richiesta viene accettata se la persona individuata come garante non è stato segnalato come cattivo pagatore nelle apposite banche dati che le banche e le finanziarie hanno a disposizione e consultano prima di erogare una somma di denaro come prestito.
I parametri da tenere in considerazione
I prestiti personali senza busta paga sono quindi delle possibilità concrete, anche se nella scelta della migliore soluzione bisogna fare attenzione e orientarsi verso offerte che abbiano dei criteri ben precisi. Ad esempio, per considerare un finanziamento di questo tipo, dobbiamo tenere sotto controllo tre parametri.
Il primo è il TAN, il cosiddetto tasso annuo nominale. È il tasso di finanziamento che si deve pagare all’istituto di credito per ottenere il prestito. Normalmente è da considerare che i finanziamenti senza la presenza di una busta paga hanno un tasso annuo nominale più elevato rispetto ai normali prestiti che vengono erogati dalle banche.
Un altro fattore da considerare è il TAEG, una sigla che sta per tasso annuo effettivo globale. È l’indice che identifica il costo totale del prestito, degli interessi da corrispondere alla banca e dell’assicurazione obbligatoria.
Per fare la scelta più giusta, come nel caso precedente che abbiamo nominato, dobbiamo individuare il finanziamento che abbia il tasso annuo effettivo globale più basso rispetto alle altre offerte che le banche mettono a disposizione.
Infine bisogna considerare anche un altro elemento, che corrisponde alla polizza assicurativa. Si tratta senza dubbio della spesa più costosa tra tutte quelle implicate nella richiesta dei prestiti senza busta paga.
La polizza di assicurazione sarà obbligatoria nel momento in cui l’istituto di credito non ha la certezza che il richiedente sia in grado di pagare tutte le rate del prestito. Ricordiamo però che, se la polizza assicurativa è obbligatoria, il prezzo da pagare è compreso nel tasso annuo effettivo globale.
Quindi, se ufficialmente la polizza assicurativa è facoltativa, avrà un prezzo a parte, anche se l’istituto di credito ci chiederà di sottoscriverla. Eventualmente, quindi, in questo caso dovremo pagarla a parte.