Regole, varianti, storia e curiosità sul gioco del tressette

Le origini del Tressette non sono chiare. Si tratta, in particolare, di un gioco di carte italiano molto antico probabilmente di origine romana. La tradizione vuole che esso sia nato grazie all’idea di quattro muti, i quali stabilirono delle regole che si basavano su alcuni gesti convenzionali utili ad indicare specifiche situazioni come, ad esempio, bussare per passare la mano o lisciare per far capire all’amico che si possiede solo un’altra carta di quel palo (dal valore inferiore).

Ancora attuale e molto coinvolgente, il gioco in esame prevede anche azioni come piombare, cioè far cadere la carta sul tavolo a distanza di decine di centimetri per indicare la caduta dell’unica carta di un palo , o la giocata energica, a cui si ricorre quando si è forti in quel palo.

Le regole del Tressette

Il Tressette si gioca in quattro, quindi a coppie, utilizzando il classico mazzo italiano composto da 40 carte. Nella fase iniziale, a ciascun giocatore vengono distribuite 10 carte. Il primo lancia una carta ed il secondo dovrà rispondere con una appartenente al medesimo seme (ovviamente, se ne è in possesso). La presa, alla fine del turno, viene aggiudicata da colui che ha giocato la carta di maggior valore in base al seguente ordine: tre, due, asso, re, cavallo, fante e le altre carte.

Questo avrà, poi, la facoltà di scegliere il seme della mano successiva. Importante è accumulare il punteggio più alto ed anche aggiudicarsi l’ultima mano. Potendosi giocare a 21, 31 o 41 punti, vince la coppia che per prima riesce a raggiungere il punteggio prestabilito. È possibile giocarci, ad esempio, su giochistars.it.

Le varianti del Tressette

Una prima modifica del Tressette, acquisita nel tempo, può essere ravvisata nella possibilità di far partecipare al gioco solamente 3 persone. Ebbene, ne esistono due varianti, ovvero il Terziglio e il Tressette col morto o con la guercia. Il primo prevede la distribuzione di 12 carte a ciascun giocatore lasciando coperte le restanti sul tavolo. La chiamata prevede nella richiesta di una carta specifica agli avversari e nel prendere anche quelle sul tavolo. Qualora, dunque, si possedesse la carta chiamata, la si deve obbligatoriamente cedere.

Quando il giocatore, in seguito, avrà ben 17 carte, ne sceglierà 12 consegnandone una all’avversario (che gli aveva, in precedenza, dato la carta) rimettendo sul tavolo le altre quattro. Nel caso in cui la carta chiamata dovesse rientrare tra queste ultime, egli dovrà scegliere tra 16 carte.

Il Tressette col morto si contraddistingue per l’avere le medesime regole di quello giocato in quattro. Il compagno del morto, nello specifico, è sempre il mazziere, il quale procede a scoprirne le carte una volta terminata la distribuzione delle stesse provvedendo a giocare sia quelle che ha in mano sia quelle presenti sul tavolo.

Curiosità sul Tressette

Diversamente da quanto accade per altri giochi, nel Tressette regna il silenzio. Non si può, infatti, assolutamente proferire parola con gli altri giocatori ad eccezione di alcuni termini atti a spiegare che cosa sta succedendo. Bisogna, poi, disporsi in croce così da trovarsi di fronte il proprio compagno di gioco: dunque, si capirà bene come esso sia caratterizzato da una necessaria strategia di coppia.