La fossa biologica è una tipologia di fognatura di statica, utilizzata in zone non proviste di allaccio alla fognatura dinamica tradizionale. Il suo scopo è quello di eliminare le acque reflue e disperderle nel terreno, riducendo al minimo l’impatto ambientale. È necessario, affinché funzioni in maniera corretta, effettuare una adeguata pulizia periodica e una costante manutenzione.
Le fosse biologiche sono spesso datate e non a norma anche se esistono numerose direttive, che descrivono quelle che devono essere le caratteristiche di un impianto regolamentare. I parametri principali da rispettare riguardano: i materiali da utilizzare, le dimensioni e il posizionamento in relazione ad altre abitazioni e sistemi di distribuzione di acqua potabile.
Esistono principalmente due tipi di fossa biologica: la fossa biologica tradizionale, costituita da due compartimenti che si ricollegano alla rete delle fognature; e la fossa Imhoff, indicata per i luoghi lontani dalle fognature pubbliche. In questo caso, la fossa si occupa di depurare in maniera diretta le acque reflue per poterle drenare direttamente nel terreno. La fossa biologica a dispersione è una struttura di tubi in pvc che consente all’acqua depurata di disperdersi nel terreno senza inquinarlo.
Quali sono le caratteristiche che deve avere una fossa biologia?
Esistono numerosissime leggi che regolamentano le fasi di creazione, di costruzione e di manutenzione della fossa biologica. Le normative attuali impongono che la fossa venga interrata su un terreno pianeggiante, posizionando alla base un letto di sabbia. La fossa deve distare dall’edificio almeno 1 o 2 metri e più di 10 metri da pozzi, serbatoi e tubazioni di acqua potabile, tutto questo serve per evitare eventuali contaminazioni.
Nel caso siano presenti strutture di erogazione di acqua potabile, è obbligatorio distanziare la fossa di almeno 30 metri; 200 nel caso che la struttura in questione sia pubblica.
La grandezza della fossa biologica va invece calcolata sulla base delle dimensioni dei liquami prodotti, ciò dipende, dunque, dal numero delle persone che usano l’abitazione. Infine deve essere interrata ad una profondità di un 1 metro dalla superficie del terreno.
Per quanto riguarda i materiali e le tecniche di costruzione è necessario sapere che una fossa biologica deve essere una struttura a tenuta stagna e in genere è costruita in cemento armato; quest’ultimo può essere gettato in opera ma anche prefabbricato; un altro materiale accettato è la vetroresina.
La fossa biologica, secondo il modello di costruzione tradizionale, deve essere costituita da due compartimenti: il divisorio e un setto verticale. Una porzione serve per far sedimentare le componenti più pesanti contenute nelle acque e per far fermentare le sostanze biologiche presenti (cosa possibile per via dei batteri presenti nella fossa). La struttura deve dunque essere dotata di una serie di valvole che permettano la fuoriuscita dei gas prodotti dalla fermentazione. Nella seconda, che riceve un’acqua parzialmente depurata, avviene la decantazione delle acque stesse, queste vengono quindi inviate verso le tubature finali.
Vengono dunque accumulati gli scarti, più o meno pesanti, nel corso del funzionamento della fossa. È necessario, perciò, procedere regolarmente con la pulizia e la sanificazione dell’impianto, andando a rimuovere e a smaltire correttamente tutti i sedimenti.
Devono essere a norma di legge anche le caratteristiche del sistema di scarico nel terreno. Le acque reflue provenienti da una fossa biologica non possono essere disperse all’interno di un corso d’acqua naturale o vicino ad esso. I reflui possono essere depurati con diverse modalità prima di essere rilasciati.
Le normative da rispettare per avere e mantenere una fossa biologica
Per poter costruire una fossa biologica è necessario seguire un particolare iter burocratico: Le leggi da rispettare sono in genere stabilite a livello regionale e comunale; sono anche previste diverse norme igienico sanitarie. È necessaria un’ispezione del terreno e del luogo nel quale si costruirà la fossa e quello in cui si vogliono rilasciare gli scarichi.
Le leggi riguardanti la pulizia della fossa biologica
Affinché una fossa biologia risulti rispettosa dell’ambiente e non inquini non è sufficiente che sia a norma ma è anche necessaria una pulizia e manutenzione periodica.
In genere le spese di pulizia sono a carico del proprietario, salvo particolari condizioni. Nel caso di una fossa biologica in comune a più abitazioni il prezzo viene ripartito in base ai millesimi di proprietà.