Amore online, verità o bufala?

La situazione che gli italiani stanno vivendo spinge a fare delle riflessioni su un argomento universale, ovvero l’amore: c’è chi lo cerca nei locali, chi invece si accontenta di una escort Torino per avere compagnia a pagamento, e chi lo cerca in chat; ma l’amore online esiste veramente? La risposta sarà sorprendente!

Amore reale, amore virtuale

Se i nostri nonni, per colmare la lontananza, scrivevano delle lunghe lettere piene di sentimento, ora esistono i social che aiutano a stare distanti ma uniti. Gli amici, una volta, si andavano a cercare direttamente presso la loro casa, o loro suonavano il nostro campanello.

Altra soluzione per gli spasimanti timidi era quella di fare una combo, ovvero suonare il campanello e lasciare nella cassetta della posta un bigliettino d’amore per la propria amata, sperando nella risposta (con le stesse modalità). Adesso, pare che tutti si nascondano dietro un mondo virtuale, una realtà parallela in stile Matrix che rende ciechi e automi. E adesso che, purtroppo, il Coronavirus si è abbattuto con tutta la sua violenza, molti di noi se ne stanno rendendo conto.

Si può fare la spesa direttamente online grazie ai corrieri che la consegnano (rischiando), si possono vedere serie TV e film solamente connettendosi via Smart TV o dispositivo mobile, si può ascoltare la propria musica preferita attraverso le app gratuite, o comprare l’ultimo album del proprio cantante preferito, si può pagare qualcuno per far finta di essere, per una sera, una fidanzata. Le accompagnatrici o escort Torino hanno quella funzione, ovvero accompagnare donne e uomini (di solito molto facoltosi) a cene o eventi particolari. Esse sono in grado di sostenere una conversazione leggera e passare a una molto più impegnativa, sono colte e perfette proprio per essere esibite.

Di questi tempi di COVID-19, il servizio di hostess è praticamente sospeso fino a data da destinarsi, anche se alcune si sono inventate di fare l’accompagnatrice online, almeno per tenere i contatti con gli affezionati clienti. Qui casca il palco, visto che alcuni sono talmente illusi da credere che questo servizio nasconda un sentimento d’amore reciproco, altri invece sanno perfettamente che si tratta di un lavoro. La questione è questa: esiste o meno l’amore via chat? Un sentimento può essere virtuale?

Nascita degli amori in chat

Definire l’amore è complesso, come lo stesso sentimento. Appunto perché sentimento, esso non ha una sua logica, non ragiona, quindi una persona inizia a provare un sentimento forte per qualcuno, non importa la distanza. Anzi, la distanza stessa viene vista come una sfida, un ostacolo da superare allo scopo di avere una crescita in fatto di intensità di questa emozione.  Avere un amore virtuale comporta un saliscendi di emozioni ben distinte tra di loro. C’è la prima fase dell’attesa, cioè il momento in cui si attende appunto un contatto, sia un messaggio, ma anche una videochiamata.

Poi si comincia a percepire la voglia del contatto fisico e di sentire la presenza di questa persona, non solo fisica, bensì emotiva. E poi, malinconia e solitudine faranno spazio all’euforia per il fatidico incontro, il quale può essere il primo, o l’ennesimo. Le emozioni provate non saranno diverse.  Il fascino degli amori online, sicuramente, dà un pizzico di pepe alla routine. Senza dubbio, in questo periodo assurdo di isolamento forzato, spezza la monotonia di queste lunghe giornate.

Non si può uscire, meglio ricavarsi un rifugio con la fantasia. Del resto, non è la prima volta che il mondo virtuale si dimostra ancora di salvezza per la salute mentale umana. Nel 2003 fu lanciato una specie di gioco, ma che si è evoluto in un mondo virtuale in cui tutti i partecipanti vivono una doppia vita, appunto. Si tratta di Second Life. Gli utenti si chiamano residenti e si interfacciano in questa sorta di mondo parallelo attraverso un avatar virtuale tridimensionale, scelto dall’utente stesso. Quindi, lì si può anche cambiare totalmente aspetto e sesso.

Si possono esplorare i grid, ossia le regioni, teletrasportarsi, socializzare, comunicare anche a voce attraverso dispositivi specifici (un microfono, ad esempio), scambiarsi foto, vendere beni e servizi grazie ai Linden Dollar, la valuta virtuale (e per qualcuno, la capostipite delle criptovalute visto che si possono cambiare in dollari).  Se fino al 2007 questa realtà virtuale impazzava, da quando esistono i social tutto si è affievolito, ma non significa che non si debba dare merito di aver catapultato l’umanità all’amore virtuale.

Sì, perché capitava e capita tuttora che in questo luogo magico virtuale la casalinga perbene sia una professionista lapdance con tanti amanti, oppure che una donna manager manifesti la voglia di maternità avendo bimbi virtuali da accudire e magari un marito. Sì, l’avatar rimane anche incinta e ci sono state cerimonie nuziali nel gioco. C’è da dire che anche la tendenza divorzi era abbastanza in auge, è doveroso dirlo, in quanto dimostra la facilità con cui i rapporti possano nascere e finire. Tutta questa facilità si è trasportata sui social network. Il primato di Cupido virtuale lo ha sicuramente Facebook, in quanto, rispetto agli altri social, ha molte funzionalità e ci si può interfacciare facilmente con la persona amata in maniera più facile e immediata.

Amore online, il colpevole è il cervello

Non esiste una ragione o un motivo valido: nessuno si sa spiegare il perché tanta gente si innamora online. Sembra tutto così semplice, nonostante ci siano pericoli concreti e molti utenti abbiano paura di incappare in truffe e raggiri da cui è difficile uscirne. Sfatiamo il mito in cui le persone dietro lo schermo possano essere tutte impostori, o peggio.

Nella maggior parte dei casi, è lo stesso ragionamento che i nostri nonni facevano quando lasciavano i bigliettini nella cassetta della Posta. La parte migliore di loro, spesso quella senza corazza e quindi più vulnerabile, viene mostrata proprio attraverso lo schermo anonimo di un computer o uno smartphone. Così facendo, si rompe il ghiaccio con un pretesto e si riesce ad instaurare una sorta di dialogo amichevole e gentile.

Non porterà certo a una storia d’amore, però susciterà all’altro simpatia e voglia di passare il tempo con questa persona. Un approccio virtuale è nettamente diverso da un incontro fisico, in quanto non incide solo la bella presenza. Occorre inventarsi qualcosa per suscitare interesse, quindi chi è bello fuori ma vuoto dentro, senza opinioni né contenuti, rischia di essere tagliato fuori.

Questo tante persone non lo hanno ancora capito, infatti i Catfish, ovvero le “truffe amorose virtuali”, succedono per la maggioranza dei casi per un motivo: un ragazzo o una ragazza scorre il social, vede un profilo X con la foto della persona più bella del mondo, magari lascia un commento e riceve risposta. Certo, ci si può innamorare di una foto e scoprire che dietro c’è altro, ma solo perché questa persona, per paura di un rifiuto, ha deciso di mettere in piazza l’aspetto fisico di un altro ma non può certo prendere il suo posto nel modo di pensare o di agire.

Dovrà mettere in piazza il proprio essere. Altra cosa interessante scoperta dagli studiosi è che gli innamorati virtuali hanno delle lacune. Spieghiamola meglio: durante un incontro fisico, il cervello è in grado di decodificare le informazioni extraverbali e si fa un’idea primaria di come sarebbe la persona di fronte a noi. Questo non può succedere con una chat online, quindi la nostra mente ci fa lo scherzetto di riempire i dati che mancano con un meccanismo proiettivo, fatto di informazioni positive che si è raccolto durante tutte le esperienze di vita.

Quindi, se la persona risulta simpatica e noi siamo in una situazione di solitudine e alla ricerca di qualcuno, nonostante non si conosca molto bene la persona sullo schermo, il cervello soddisfa le aspettative rimediando a queste lacune immagazzinando le caratteristiche che ha questa persona che siano di proprio gradimento. Il rapporto online continua, si scopre di avere delle cose in comune e ci si avvicina.

E scatta l’innamoramento. Solo dopo il fatidico incontro si scoprirà se il cervello ha fatto bene o meno a proiettare queste caratteristiche. Per questo motivo, si suggerisce di rimanere costantemente vigili e pretendere dei dati reali, quindi facendo domande dirette e che non si potranno aggirare. Ed è per questo che, in conclusione, l’amore in chat può non essere vero amore. Esiste, ma può svanire subito affrontando l’impatto con la vera realtà.