Come eseguire una bonifica da microspie ambientali

Le microspie ambientali sono dei dispositivi elettronici utilizzati nelle intercettazioni per la registrazione delle conversazioni a distanza.

Sono uno degli strumenti di lavoro più utili nell’ambito sia delle investigazioni private che delle Forze dell’Ordine e molto volte sono il mezzo per risolvere intricate indagini e avere la prova inconfutabile della colpevolezza. L’uso delle microspie ambientali è perciò indispensabile in molte occasioni. Il loro utilizzo non è mai semplice, a volte controverso e va predisposto usando molta accortezza e facendo attenzione perché non vengano scoperte.

L’occultamento delle microspie ambientali

Di solito quando si usano le microspie ambientali, queste vengono debitamente nascoste all’interno di oggetti possano garantire una buona ricezione e nascondere bene la loro presenza. Ovviamente devono essere collocate nelle camere frequentate dalle persone sospettate, quindi installate all’interno della camera da letto dentro a un cassetto, attaccate a un giubbotto o sotto a un vaso, ma anche all’interno dell’auto vettura.

Sta all’esperienza e allo spirito di osservazione dell’investigatore individuare il luogo più adatto perché la microspia possa trasmettere senza disturbo per ottenere informazioni.

La ricezione delle microspie ambientali

Un aspetto da non trascurare per le microspie ambientali è quello che riguarda il segnale di trasmissione e quindi la ricezione. Alcuni modelli non garantiscono la trasmissione di un segnale “pulito”, nel senso che possono essere disturbate da altri dispositivi elettronici o da ostacoli tra microspia e dispositivo di ricezione.

Se la microspia è collocata in un ambiente cittadino, il segnale può essere ascoltato in un raggio massimo di circa 100 metri, nei quali non devono frapporsi ostacoli. Tra questi ci sono anche gli stessi palazzi o antenne, che potrebbero disturbare il segnale. In assenza di ostacoli, invece, il segnale può essere sentito anche a mezzo km di distanza.

Come funzionano le microspie ambientali

Il funzionamento delle microspie ambientali è abbastanza semplice quanto delicato. Si tratta, infatti, di dispositivi molto piccoli per via della necessità di nasconderli. Le loro dimensioni minuscole devono comprendere il microfono, l’antenna (che di solito è rappresentata un pezzo di filo) e la batteria, che è la parte più ingombrante.

La batteria è indispensabile per il funzionamento della microspia ambientale e da quella dipende anche la sua durata. Ci sono dei modelli con un meccanismo molto ingegnoso e provvidenziale, che consente il loro spegnimento quando non captano alcuna voce o rumore. Nel momento in cui sentono nuovamente delle vibrazioni, si riaccendono con un risparmio ragguardevole di energia e il prolungamento della durata.

Possono funzionare sulle normali onde radio, oppure tramite la rete GSM. Le microspie ambientali tramite la rete GSM sono ormai quelle più utilizzate, di tipo professionale perché permettono un ascolto senza disturbo e durano in media di più. Naturalmente il loro funzionamento è contestuale alla copertura GSM e in questo caso non ci sono potenzialmente limiti alla distanza tra trasmettitore e ricevente, perché è come fare una telefonata.

Le bonifiche ambientali delle microspie

Ci sono delle situazioni nelle quali è necessario accertarsi che ci sia la presenza di microspie ambientali, delle quali però non è facile accorgersi senza una strumentazione adeguata di altissima tecnologia. Le persone interessate dalla presenza di una microspia ambientale sono tra le più diverse: da un coniuge sospettato di tradimento fino allo spionaggio industriale o finanziario.

Eseguire una ricerca di microspie è quindi compito di esperti investigatori, che conoscono bene il loro lavoro da ambo le parti. Per quanto riguarda la bonifica delle microspie si può procedere con diverse strumentazioni, alla ricerca dei vari tipi di ricetrasmittenti come illustrato sopra.

È certamente più semplice oggi individuare quelle che funzionano attraverso un segnale radio, con l’analisi fatta attraverso un misuratore del campo delle radiofrequenze. Si tratta di misurare l’intensità del segnale, che sarà più forte in rapporto alla vicinanza di una microspia ambientale. A questo si aggiunge un frequenzimetro, che è capace di individuare sia la presenza della microspia che la sua precisa frequenza.

Si può usare, infine, anche un altro strumento che di solito è quello che conferma senza ombra di dubbio che siate spiati, e che è l’analizzatore di spettro. Quest’ultimo è in grado di individuare sia le onde radio, che quelle elettromagnetiche dei cellulari.

microspie ambientaliLa bonifica delle microspie GSM

Più complicata è, invece, la ricerca delle microspie che funzionano sfruttando la rete GSM. In questo caso la microspia ambientale non è sempre accesa, ma si attiva soltanto quando parte la “telefonata”. Per tale motivo è impossibile riuscire a individuarla attendendo che questo avvenga.

Oltre all’uso citato dell’analizzatore di spettro, è utile anche sfruttare i sistemi di aggancio alle celle telefoniche degli stessi telefoni cellulari. Ogni scheda SIM ha un identificativo unico che trasmette il cosiddetto IMEI. Per captare questa stringa di numeri bisogna portare la SIM ad attivarsi e disturbare il segnale attraverso un “jammer”, cioè uno strumento che disattiva solo per pochi secondi la microspia. L’interruzione del segnale GSM e la sua riattivazione consente al tecnico investigatore di intercettare attraverso lo spettro radio l’invio dell’IMEI. La bonifica delle microspie non può certamente avvenire in modo superficiale o affidandosi a “ricercatori” improvvisati.

Non è pensabile neppure fare una ricerca meramente visiva, perché si tratta di oggetti minuscoli e che di solito vengono nascosti bene da persone esperte, fin nei tacchi delle scarpe. Un professionista serio farà le sue valutazioni preventive, utilizzerà tutta la strumentazione a disposizione e si accerterà di aver completamente bonificato gli ambienti, sia dell’edificio che eventualmente dell’auto o di un’imbarcazione.

Le bonifiche ambientali dalle microspie necessitano di scrupolosità, in quanto il richiedente deve essere certo che siano state completamente eliminate. Un errore del genere potrebbe portare lo stesso richiedente a essere sicuro che le microspie siano state eliminate, mentre magari ci sono ancora alcuni dispositivi in funzione, che mettono in pericolo la privacy e rendono pubbliche informazioni strettamente riservate.

La presenza delle microspie ambientali

Ci sono alcuni segnali che dovrebbero farvi sospettare di essere spiati. Mezzi insolitamente parcheggiati davanti all’edificio, strane interferenze nei cellulari, alla radio o al citofono, prese, placche, interruttori stranamente fuori posto: sono solo alcune dei possibili aspetti da considerare che dovrebbero portavi a sospettare di essere intercettati.