Chiariamo subito un aspetto: non c’è datore di lavoro che può esimersi dall’iscrizione all’INAIL. Questa, infatti, è un obbligo per tutti coloro che impiegano lavoratori dipendenti e parasubordinati nelle attività che la legge individua come rischiose. INAIL, infatti, sta per Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e non è altro che un ente pubblico che gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Come ci si iscrive all’INAIL
La normativa INAIL spiegata da Impresitalia.com ci dà la possibilità di scoprire tutte le informazioni sull’argomento. Per farla breve, l’INAIL esercita tutela di tutti i dipendenti, in particolare coloro che vengono impiegati in mansioni caratterizzate da rischi importanti: un esempio sono gli operai dei cantieri edili. Tramite l’iscrizione a questo ente pubblico, il datore di lavoro viene esonerato dalla responsabilità civile nel caso si verifichi un infortunio ad un proprio dipendente sul posto di lavoro: con questa modalità, si evita che un datore di lavoro “furbetto” non risarcisca il lavoratore.
Ma come ci si iscrive all’INAIL? Come primo passaggio, è opportuno che il datore di lavoro comunichi l’inizio dell’attività presentando all’istituto la denuncia di iscrizione (o di esercizio). Questa deve contenere, per ogni singola sede di lavoro, tutti gli elementi, le notizie e le indicazioni richiesti con i servizi telematici. Va quindi fornita adeguata documentazione che attesti l’attività esercitata, le lavorazioni svolte e l’ammontare annuo presunto delle retribuzioni dei lavoratori in relazione alle lavorazioni stesse. Ma un datore di lavoro può ritardare di qualche giorno la presentazione della denuncia di iscrizione, nel caso si verifichino particolari urgenze? La risposta è sì, a patto che provveda entro cinque giorni e che motivi adeguatamente il ritardo.
Cosa deve contenere, nel dettaglio, la denuncia di iscrizione? In sostanza, la ditta deve fornire tutte le informazioni che la riguardano, come ad esempio il codice fiscale e la data in cui ha preso il via l’attività, l’indirizzo della sede INAIL territorialmente competente e la ragione sociale, oltre alla natura giuridica della ditta e la data della sua costituzione effettiva.
Inoltre, la denuncia di iscrizione deve comprendere anche il numero di dipendenti assunti al momento dell’iscrizione, la sede legale (e quella di corrispondenza se differente dalla legale) e il rappresentante legale. Infine, deve essere certificata anche l’avvenuta iscrizione alla Camera di Commercio.
Per iscriversi al Registro delle imprese e all’INAIL con una procedura unica, le imprese devono servirsi di ComUnica, ovvero un servizio telematico messo a disposizione dalle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (CCIAA). Si tratta di un servizio online, molto utile e funzionale, che consente di assolvere a tutti gli impegni nei confronti non solo dell’INAIL, ma anche verso il Registro delle Imprese, l’INPS o l’Agenzia delle Entrate, previa registrazione gratuita.
Cosa contiene il certificato di assicurazione
Una volta presentata la denuncia di iscrizione, entro un massimo di trenta giorni l’INAIL è tenuto a rilasciare il certificato di assicurazione, che contiene delle informazioni molto importanti. Alla ditta viene infatti attribuito un codice e il numero di Posizione Assicurativa Territoriale, oltre al codice PIN che sarà indispensabile per accedere ai servizi telematici.
Infine nel certificato di assicurazione sono inclusi gli elementi per calcolare il premio assicurativo, che derivano dalle determinate attività che vengono denunciate, dalle retribuzioni e dai soggetti assicurati, ad esempio gli artigiani, oltre all’importo del premio dovuto e la relativa data di scadenza. Durante il rapporto, ogni variazione delle condizioni di rischio deve essere opportunamente comunicata all’INAIL.