Si sta diffondendo una nuova e più profonda consapevolezza e di conseguenza anche una maggiore sensibilità su temi come il risparmio e l’impatto ambientale. Sempre più persone non amano sprecare soldi, magari per inseguire gli ultimi trend e cercano di impattare il meno possibile sull’ambiente.
Per molto tempo siamo stati abituati a consumare, spesso anche in modo compulsivo, senza porci troppe domande, oggi per fortuna si assiste ad un’inversione di tendenza, per certi versi ancora timida, ma comunque rilevabile e apprezzabile.
Il mercato di dispositivi usati e ricondizionati è sempre più ampio e mostra bene come gusti e abitudini dei consumatori stiano cambiando.
Le nuove abitudini dei consumatori si stanno sempre più orientando verso scelte sostenibili e all’insegna del risparmio.
L’acquisto di smartphone o altri dispositivi usati o ricondizionati sta diventando una tendenza sempre più diffusa, che permette non solo un risparmio economico, ma anche un minore impatto sull’ambiente.
Il mercato degli smartphone ricondizionati
Il mercato degli smartphone ricondizionati sta crescendo rapidamente, anche grazie alla presenza di negozi specializzati e piattaforme online dedicate.
Anche le grandi catene di elettronica poi, così come i colossi dell’e-commerce, offrono sempre più spesso delle sezioni dedicate a usato e ricondizionato. In alcuni casi lo fanno perfino gli stessi produttori, come Apple.
Ma perché si dovrebbe scegliere uno smartphone ricondizionato? Un device ricondizionato presenta numerosi vantaggi rispetto ad un nuovo. Senza dubbio un primo aspetto che può guidare la scelta di molti sta nel prezzo.
Un dispositivo ricondizionato può costare fino al 60% in meno rispetto al prezzo originale dello stesso modello nuovo.
Il ricondizionato poi, viene portato al nuovo, quindi garantisce qualità e affidabilità massime. Ci potranno essere solo, in base allo stato del prodotto, dei difetti estetici (come piccoli graffi), ma tutto funzionerà e spesso sarà anche garantito per 6 mesi, un anno o più, con possibilità di effettuare anche eventuali estensioni di garanzia o coperture.
Gli smartphone, i tablet e i computer ricondizionati vengono sottoposti a rigorosi controlli e test per garantire il corretto funzionamento del software e delle varie componenti hardware. Sono davvero un ottimo compromesso quindi tra qualità e prezzo.
C’è poi il grande tema della sostenibilità ambientale: l’acquisto di un dispositivo ricondizionato contribuisce a ridurre i rifiuti elettronici e le emissioni di CO2, prolungando la vita utile del dispositivo e diminuendo la domanda di nuovi prodotti. Si va quindi a promuovere concretamente, nel proprio piccolo, un nuovo stile di consumo e di vita, decisamente più sano e sostenibile.
Bisognerebbe sempre ricordare che la produzione e lo smaltimento di dispositivi elettronici, come gli smartphone che ormai praticamente tutti hanno in tasca, generano un impatto ambientale davvero notevole, che il pianeta ormai fa fatica a gestire. L’industria dell’elettronica di consumo rilascia ogni anno milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera, pari al 3% delle emissioni globali. Inoltre, proprio gli smartphone, da recenti indagini statistiche, sarebbero i rifiuti elettronici con la crescita più rapida e preoccupante.
La nascita di uno smartphone nuovo immette in atmosfera mediamente 78 chilogrammi di CO2, dei quali l’80% è legato proprio alla produzione, il 3% al trasporto, il 16% all’utilizzo (ricarica della batteria) e l’1% allo smaltimento.
Produrre meno, andando ad usare quello che già esiste, come ovvio può dare un grosso contributo alla tutela dell’ambiente in cui viviamo.
Guardare a dispositivi elettronici usati o ricondizionati è una soluzione semplice per essere immediatamente più sostenibili.
Per andare a ridurre l’impatto ambientale della tecnologia. Crisi come quelle delle materie prime e naturalmente quella climatica, ci impongono oggi un radicale cambio di registro, bisogna ripensare le proprie abitudini e forzarsi di cambiare mentalità.