Quando si ha l’opportunità di trascorrere qualche giorno nella città di Bergamo, diventano meta imprescindibile i suoi musei. Ce ne sono almeno 3 che meritano di essere visitati, non solo per la storia che raccontano ma anche per la varietà artistica esposta nelle diverse gallerie e per lo scopo didattico che perseguono.
Accademia Carrara
Così chiamata dal nome del suo collezionista, il conte Giacomo Carrara, che lasciò l’intero patrimonio artistico da lui accumulato a uso pubblico (il Comune ne è entrato in possesso nel 1958). La collezione, inserita nel contesto neoclassico dell’Accademia, si è poi ulteriormente ampliata grazie ad acquisti e donazioni di terze parti fino a diventare un numero decisamente rilevante, quasi 18.000 dipinti.
Si tratta di un museo favoloso anche dal punto di vista architettonico, la cui esposizione segue un percorso storico, un tour attraverso l’arte italiana, che si snoda dal XV secolo, incentrato su opere raffiguranti elementi religiosi, al XIX secolo con ritrattistica e temi storici.
Qui possiamo trovare tesori inestimabili disegnati da di Botticelli, Raffaello, Mantegna, Tiepolo, Bellini e Canaletto, ma anche l’esposizione di opere minori, ma di elevato valore artistico, come quelle di Pellizza da Volpedo. Raffaello e l’Eco del Mito, resta una delle mostre tra le più belle che il museo abbia ospitato.
La tutela che viene riservata alle opere esposte è eccellente, sia dal punto di vista conservativo (anche la temperatura dell’ambiente è costantemente monitorata) che dalla cura nell’esposizione coerente dei capolavori.
Per approfondire ed apprezzare ulteriormente le bellezze della pinacoteca, si consiglia audioguida o una visita guidata.
Si tratta di un museo favoloso anche dal punto di vista architettonico, la cui esposizione segue un percorso storico, un tour attraverso l’arte italiana, che si snoda dal XV secolo, incentrato su opere raffiguranti elementi religiosi, al XIX secolo con ritrattistica e temi storici.
Qui possiamo trovare tesori inestimabili disegnati da di Botticelli, Raffaello, Mantegna, Tiepolo, Bellini e Canaletto, ma anche l’esposizione di opere minori, ma di elevato valore artistico, come quelle di Pellizza da Volpedo. Raffaello e l’Eco del Mito, resta una delle mostre tra le più belle che il museo abbia ospitato.
La tutela che viene riservata alle opere esposte è eccellente, sia dal punto di vista conservativo (anche la temperatura dell’ambiente è costantemente monitorata) che dalla cura nell’esposizione coerente dei capolavori.
Per approfondire ed apprezzare ulteriormente le bellezze della pinacoteca, si consiglia audioguida o una visita guidata.
La GAMeC
Nata come ampliamento all’Accademia Carrara, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea si trova nel Monastero delle Dimesse e delle Servite, e conserva un patrimonio che adesso costituisce una realtà indipendente dall’Accademia, tanto è andato ad accrescersi col tempo. Un percorso emozionante in cui vi sono conservate opere scultoree del Manzù, un bergamasco che ha avuto il suo massimo successo nel secolo scorso, ma anche altre tre collezioni di estrema importanza: la Spajani (che comprende opere di Balla, Morandi, Boccioni e De Chirico), la Stucchi, e la Lorioli (medaglie prodotte sempre nel 900 da alcuni dei più importanti artisti del periodo). Opere che lasciano un segno, una bellezza dal sapore indimenticabile
Ma la Galleria è ancora in forte evoluzione e la sua dinamicità la si riscontra, oltre che nell’ampliamento delle sue collezioni, anche nella promozione e nell’organizzare di eventi, mostre e festival. Noto e ormai appuntamento fisso, è il Artist’s Film International, l’appuntamento annuale dedicato alla video-arte.
Ma la Galleria è ancora in forte evoluzione e la sua dinamicità la si riscontra, oltre che nell’ampliamento delle sue collezioni, anche nella promozione e nell’organizzare di eventi, mostre e festival. Noto e ormai appuntamento fisso, è il Artist’s Film International, l’appuntamento annuale dedicato alla video-arte.
Museo di Scienze Naturali
Se si decide di visitare l’alta Bergamasca, non si può fare a meno di visitare il Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi, un complesso di circa 1800 m2 con più di un milione di reperti. Vi si arriva tramite la funicolare o una suggestiva passeggiata panoramica.
Qui vengono conservati, nel primo settore, esemplari animali (soprattutto vertebrati) a partire dai rettili fino ad arrivare ai mammiferi: un percorso didattico molto vicino al reale ricostruito con estrema precisione e quindi molto apprezzato dai bambini. Nel secondo settore invece troviamo reperti fossili che ricostruiscono l’evoluzione storica della specie umana e dove vengono esposti e valorizzati i ritrovamenti della città bergamasca. Tra gli animali che attraggono di più l’attenzione dei piccoli visitatori, possiamo ricordare il grande mammut con il suo cucciolo, ma anche la giraffa, il delfino e la foca imbalsamate: sono così curate da sembra vere. Una scoperta da non perdere.
Da sottolineare che col costo di un unico biglietto, si può visitare sia il Museo di Scienze Naturali che il vicino, anche se meno noto, Museo Civico Archeologico.
Qui vengono conservati, nel primo settore, esemplari animali (soprattutto vertebrati) a partire dai rettili fino ad arrivare ai mammiferi: un percorso didattico molto vicino al reale ricostruito con estrema precisione e quindi molto apprezzato dai bambini. Nel secondo settore invece troviamo reperti fossili che ricostruiscono l’evoluzione storica della specie umana e dove vengono esposti e valorizzati i ritrovamenti della città bergamasca. Tra gli animali che attraggono di più l’attenzione dei piccoli visitatori, possiamo ricordare il grande mammut con il suo cucciolo, ma anche la giraffa, il delfino e la foca imbalsamate: sono così curate da sembra vere. Una scoperta da non perdere.
Da sottolineare che col costo di un unico biglietto, si può visitare sia il Museo di Scienze Naturali che il vicino, anche se meno noto, Museo Civico Archeologico.